A volte gli eredi scoprono che nel patrimonio del defunto esistevano conti correnti bancari, depositi di somme di denaro, depositi di strumenti finanziari (c.d. “titoli”).
La scoperta, apparentemente felice, non sempre ha l’esito sperato perché può accadere che la legge italiana renda vane le aspettative spegnendo ogni entusiasmo.
Secondo il DPR 22.06.2007 N. 116, entrato in vigore il 17 agosto 2007 i rapporti bancari (sia riguardanti depositi di somme di denaro, sia riguardanti strumenti finanziari, cosiddetti titoli) esistenti in Italia, per i quali non sia stata fatta alcuna operazione o movimentazione negli ultimi 10 anni sono considerati “dormienti” e gli importi in essi contenuti devono essere destinati ad un fondo statale gestito da una società e precisamente dalla Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici, in sigla CONSAP S.p.A.
Quindi tutte le somme che il defunto non aveva movimentato nel “fatale” termine di 10 anni saranno senza indugio acquisite dallo Stato Italiano (CONSAP) che le restituirà, se richiesto con una procedura piuttosto complicata; se non richieste, si riterranno definitivamente acquisite alle casse dello Stato Italiano.
E’ importante che gli eredi accertino con urgenza all’apertura della successione la situazione dei conti correnti intestati al defunto, dei depositi di somme di denaro e dei depositi di strumenti finanziari, per evitare che denaro o titoli vengano dalle Banche inviate alla CONSAP (organo designato dal Ministero delle Finanze dello Stato Italiano).
Per recuperare le somme di denaro o i titoli che le Banche hanno inviato alla CONSAP si deve iniziare un procedimento complesso, rischioso e non breve.
Quindi si raccomanda agli eredi massima attenzione e rapidità per lo svincolo delle somme di denaro, o dei titoli intestati al defunto.
Tuttavia, è opportuno raccomandare, non solo agli eredi ma a chiunque disponga di somme di denaro versate in Banche esistenti in Italia, o di titoli di investimenti, di vigilare e di movimentare denaro e titoli; mantenere fermi per 10 anni denaro o titoli potrebbe farli considerare “dormienti” e potrebbe essere, un sonno fatale.
Milano, 7 Maggio 2020.
Avv. Giovanni Babino
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