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Successioni internazionali – Quando la volontà espressa dal defunto stabilisce la legge applicabile



In merito agli effetti dell’art. 22 Reg. UE n. 650/2012, la Corte di Cassazione, con sentenza del 16 aprile 2021, ha ancora una volta confermato la prevalenza del criterio della professio iuris su quello dell’ultima residenza in tema di successione.


Nel caso concreto, il cittadino olandese deceduto era da anni residente in Italia.


Tuttavia, al momento della morte veniva rinvenuto un testamento redatto dal de cuius con il quale lo stesso, esercitando la professio iuris, eleggeva e rendeva applicabile il diritto dei Paesi Bassi alla propria successione, quale legge di cittadinanza.


Nonostante l’opposizione delle figlie che invocavano dinanzi l’autorità giudiziaria italiana l’applicabilità del diritto italiano alla successione per una serie di ragioni tra le quali il criterio di ultima residenza, la Corte di Cassazione ha confermato la validità e la prevalenza del criterio designato dal de cuius con la professio iuris conformemente al disposto dell’art.22 del Regolamento (UE) n. 650/2012.

 

Milano, 18 gennaio 2022.

Avv. Giovanni Babino

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